Gallico *iuos "Taxus baccata"


«Il tasso (ivin in bretone) è l'albero dell'immortalità perché sempreverde e di una longevità straordinaria. I cimiteri bretoni senza tassi non sono veri cimiteri. Ha anche la fama di essere il più antico degli alberi. La mazza del dio druido Daghda era di tasso così come la sua ruota. Si scrivevano incantesimi in ogham su legno di tasso. Quest'albero ha anche un simbolismo militare: si facevano scudi e aste di lancia con il suo legno.»

Tratto da: Divi Kervella, Emblèmes et symboles des Bretons et des Celtes, Coop Breizh, Spézet 1998, p. 17.



Il “tasso sanguinante” di Nevern 

<br><br>Il “tasso sanguinante” di Nevern <br><br>


Il “tasso sanguinante” (stillante linfa rossa) del cimitero della chiesa di Saint Brynach a Nevern, Pembrokeshire (Galles).







lunedì 13 settembre 2010

Toponimi della Valtournenche di possibile origine celtica


Antèy-Saint-André
po.
AO
Anche Anthey. Antei S. Andrea dal 1939 al 1946.
•• Si ritiene comunemente che Antey risalga a un NP lat. Anthesius, altri affermano si chiamasse Anticcus nel Medioevo, ma di tutto ciò non risultano effettivi riscontri (D. Olivieri). Probabilmente deriva da una voce non ancora individuata + il suff. fitonimico collettivo -ētum > -ey.
Da non escludere una origine celt.: cfr. i NNP Anteios, Antia, Antuleia, Antullus, Antuliala, da anto-, antu-, anti- ‘estremità, limite’ < ie. *h2ént-, o ‘cammino’ < ie. *ponth- / *pn̥th-.
Qualora Ant(h)ey fosse esito di un precedente *Ant(h)eil, *Ant(h)euil, si potrebbe ipotizzare un originario *Anto-ialon ‘villaggio dell’estremità, finale’ o ‘villaggio sul cammino’ (oppure ‘di *Antos’); cfr. Anteuil (Doubs) < Antogilus, Antheuil (Côte-d’Or) < Antolium (1175), Antheuil (Oise) < Antoilum (1214).
C. Marcato (1990); X. Delamarre (2007); X. Delamarre (2008): 49-50, 185; X. Delamarre (2012): 24-5, 53.

Breil, Breuil
po.
AO
•• Come il francese dial. breuil ‘campo’ – a. francese brueil, bruel, broil ‘bosco ceduo’ –, tali forme (ed altre simili) continuano il gall. *brogilo- ‘boschetto recintato’. Nel patois valdostano vengono usate nell’accezione di “terreno, prato, pascolo acquitrinoso”: secondo l’Abbé Joseph-Marie Henry, designano dei «piani lacustri, paludosi». Si tratta di (micro-)toponimi presenti nei territori di Châtillon, Cogne, Courmayeur, Fontainemore, La Thuile, Perloz, Valtournenche.
M. G. Tibiletti Bruno riconduceva Breil, invece, a *brigilo- ‘altura’, diminutivo di *briga – gall. briga ‘collina, monte’.
Breuil-Cervinia.
H. Bessat, C. Germi (2004): 24-9; S. Favre, Les noms de villages, hameaux et autres localités au Val d’Aoste, in «Nouvelles du Centre d’Études René Willien», n. 55 (2007), pp. 24-5 ; M. G. Tibiletti Bruno (1978): 187; G. B. Pellegrini (1987): 332 ; P.-Y. Lambert (1994): 190; X. Delamarre (2008): 91; X. Delamarre (2012): 91.

Breuil-Cervinia
po.
Valtournenche, AO
Località sciistica alle pendici del Cervino.
• Nome composto di Cervinia, toponimo dato alla località in epoca fascista, e del nome valdostano Breuil, la cui forma originaria era però Breil. Fu, a quanto pare, il geologo ed alpinista Horace-Bénédict de Saussure ad alterarne la grafia originaria, dopo esser salito alla conca del Breuil nel 1792. Vd. Breil, Breuil.
"http://books.google.it/books?id=YagVAAAAYAAJ&pg=PA23&dq#v".

Chamois
po.
AO
Franco-provenzale zamué.
• Probabilmente dal francese chamois ‘camoscio’, dal lat. tardo (V sec.) camox, ritenuto «termine del sostrato alpino, celtico o ligure o anche “preindeuropeo”» (oppure di origine basca). Per la terminazione -ox può essere confrontato con esox ‘salmone’, zoonimo sicuramente gallico.
C. Marcato (1990); X. Delamarre (2008): 100-1.
 
Chamois
 Veduta di Chamois

Torgnon
po.
AO
•• Secondo P. Massia potrebbe derivare dal NP lat. Turnius + un suff. -ōne indicante appartenenza («affine perciò ad -ānus»). D. Olivieri pensava anche a un termine settentrionale torno col valore di ‘altura tondeggiante’.
È probabilmente di origine celt.: cfr. i NNP Tornos, Tornionius, da torno- (< turno-?) ‘altura’; cfr. anche i toponimi a. Turno-magus (> Tournon, Indre-et-L.), *Turno-durum, Turnacum, e l’attuale Tourny (Eure), Torniaco nell’884. Potrebbe anche riflettere un «toponimo personale» *Turnion ‘proprietà di *Turnios’ o ‘di *Turno’, da NNP che X. Delamarre individua in Tourniac (Cantal), Turniacus nel XII sec., e in Tournon-Saint-Pierre (Indre-et-L.), da Turno-magus ‘mercato di Turnos’.
Per J. Lacroix *turno- potrebbe essere un tema preceltico.
C. Marcato (1990); M.-T. Morlet (1985): 197; X. Delamarre (2007); X. Delamarre (2008): 303-4; A. Falileyev (2007), s. vv. Turnacum, tur-; J. Lacroix (2003): 122.

Valtournenche
po.
AO
Franco-provenzale votornènzë.
ecclesias sancti martini et sancti andree de valle tornina (1176), Vallis Tornenchia (XIII-XIV sec.).
• Composto di valle + un derivato del toponimo Torgnon + il suff. -inca (G. D. Serra).
C. Marcato (1990); "http://www.comune.valtournenche.ao.it/".

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